lunedì 9 giugno 2014

12 ragazze e una banana.

Quando ero piccolina, alle elementari diciamo, c'erano i saggi di ginnastica ritmica. Mesi di prove in palestra. Ore di attesa in sto palazzetto dello sport, che quella volta mi sembrava grande come San Siro. Mi ricordo vagamente un'esibizione che avevamo realizzato sulle note di "The way you make me feel" di Michael Jackson. E poi mi ricordo una ventina di bambine in tutina rossa, tutte con una coda legata da un nastrino sempre rosso, tutte in attesa di uscire in campo per poi andare finalmente a prendersi un meritato gelato. 5 minuti, forse, di passione e poi finalmente il Calippo, che finiva inevitabilmente sulle tutine rimaste immacolate fino a quel momento.
Quando ero un po' più grande c'è stato qualche piccolo, poco emozionante, saggio di pianoforte e poi il nulla cosmico. 

Fino al 31 maggio.

sabato 22 febbraio 2014

I TT.....terrible 2, ma anche 3

Dicesi TT, ovvero terrible twos, quella fase di capriccio continuo e negazione dell'autorità genitoriale, che quasi ogni bambino attraversa all'incirca tra i 18 mesi e i 3 anni e che dura all'incirca un anno......
chi ha dato questa definizione mente sapendo di mentire!
Non è vero che dura un anno e non è così "soft" come si legge in giro. 
"E' un'affermazione di indipendenza", "E' il loro modo per testare fino a che punto possono spingersi", "Si sta formando il loro carattere". 
Esticazzi!
Non c'è giorno che non ci siano scontri e discussioni, o meglio, monologhi, visto che, come ho detto nel post precedente, non c'è modo di comunicare con una nana isterica.
Ho provato tutti i metodi e ho cercato di evitare tutto ciò che viene "vivamente sconsigliato".
Ho cominciato con il dialogo: come già detto gli unici canali aperti in caso di capriccio sono quelli lacrimali.
Ho tentato con il "calmati e rifletti": si prende il bambino, lo si mette in un'altra stanza e gli si dice di riflettere su quello che ha fatto/non ha fatto e una volta che si sarà calmato potrà tornare da voi sereno e remissivo. Questo metodo funziona solo se siete a casa vostra, non avete un cazzo da fare per le successive 4 ore e vostro figlio non cammina. Ma visto che la crisi avviene di solito quando siete in coda alle poste con la macchina in doppia fila, non è applicabile quasi mai.
Ho cercato di evitare i "no": pare sia meglio non iniziare una frase con una negazione. Invece di dire "non picchiare i bambini più piccoli" bisognerebbe dire "prova a fargli una carezza". Ok ora trovatemi un modo per dire "non sputare, non allagare il bagno, non lanciare pezzi di lego per aria, non leccare le finestre....".
Ho provato ad assecondare i suoi desideri: ci può stare che preferisca mettere la maglia rosa piuttosto che quella grigia, ma non che adesso voglia quella rosa....ora quella grigia...no avevo detto rosa....no grigia!.....e  se invece metto quella blu? E soprattutto non è possibile che esca scalza e senza giacca quando fuori ci sono 6 gradi!
Visto che tutti questi metodi sono miseramente falliti sono passata al lato oscuro e ho cominciato ad utilizzare tutto quello che nei manuali più accreditati è collocato sotto la scritta "da non fare MAI".

giovedì 23 gennaio 2014

Winter madness

Dicembre. Il nostro mese de fuego. Eh già, perchè mentre i comuni mortali si devono arrabattare tra pranzi natalizi, cenoni di Capodanno e tombolate dell'Epifania a mia figlia pareva troppo poco e ha deciso che tra i 365 disponibili il giorno migliore dell'anno per venire al mondo era il 30 dicembre. Massì che vuoi che sia organizzare un compleanno il giorno prima del veglione!
Ma cominciamo dal principio.
Il primo giorno di ferie mi organizzo per portare Silvia a fare il tagliando dal pediatra. Tutto ok, magari sarebbe il caso di togliere il ciuccio (chiamiamolo pure tappo) definitivamente con i tre anni. Mmm....sii...certo... Ideona: diciamo alla nana che Babbo Natale mentre lei era via è venuto a casa e si è portato via tutti i ciucci (sto stronzo..), ma che dopo le porterà un sacco di regali (bè dai non un brutto scambio). Ok sembra essersela bevuta. Prima sera quasi bene. Ripete ossessivamente la storia che Babbo Natale si è fregato il ciuccio, ma non si dispera. Seconda sera, tragica. Sinceramente pensavo che nel momento in cui Silvia sarebbe stata in grado di comporre frasi di senso compiuto avremmo instaurato un dialogo e sarei stata in grado di "spiegarle" le cose. Seee come no! Quando è in preda ad una crisi d'astinenza da ciuccio, sembra di parlare con un ostrogoto sordo-muto. Una bambina che in condizioni normali riesce a dire "Babbo-Natale-ha-preso-il-ciuccio-mentre-ero-a-casa-della-mia-amica-Emma,-ma-poi-mi-porterà-tanti-regali", improvvisamente non comprende più alcun concetto logico e nemmeno la lingua italiana (non ce l'ho il ciuccio, non c'è più! VOIOOOOO IL CIUCCIOOOOOO! TROVALO!).
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