lunedì 24 ottobre 2011

Gravidanza e montagne russe

Ci sono cose che è difficile lasciare a metà, persino per me che di questo me ne intendo. Le montagne russe per esempio. E la gravidanza. Sono due esperienze abbastanza simili a pensarci bene...
Sei lì, in fila che aspetti di salire, con tutto un bagaglio di aspettative e di emozioni. Arrivi finalmente al trenino.  Ti siedi al tuo posto e attendi il ragazzo che venga a regolarti le cinture di sicurezza. E intanto guardi quelli che scendono: qualcuno è euforico, altri decisamente meno. Cominci ad avere dei dubbi...certo che è proprio alto...da lontano sembrava andasse più piano...sembra anche durare parecchio tempo. Ma mica puoi scendere ora che sei già inchiodata al sedile! Non siamo in "Final destination" che puoi dare di matto e scappare via! E poi, su, l'hanno fatto tutti, ce la potrai fare pure tu!
Ti conforti con questi pensieri e intanto il piccolo convoglio parte....okkei ora sei fregata non puoi proprio più scendere. Comincia la salita....ma perché son montata su sto coso?.....la salita continua....ma potevo andare sul brucomela?....continua.....che poi non va nemmeno tanto piano il brucomela!.....e continua.....o ma quanto dura sta salita????!!! La navicella torna in posizione orizzontale e hai giusto il tempo per ammirare con orrore il panorama sottostante e la distanza che ti separa dalla quota zero. Con una leggera accelerazione inizia la discesa. I primi due secondi va ancora tutto abbastanza bene tanto che pensi che in fondo non c'era proprio nulla di cui aver paura, ma poco dopo la gravità ha la meglio e mentre scendi vertiginosamente ti rendi conto che il tuo apparato digerente e quello cardio-circolatorio sono rimasti circa otto metri più in su. Dopo interminabili secondi la discesa finisce e le tue budella riescono a raggiungerti giusto in tempo per cominciare il programma centrifuga. Quando ormai  i tuoi organi si sono shekerati a dovere e pensi che probabilmente dovranno scollare il tuo corpo dal seggiolino, il proiettile lanciato inchioda. E' finito. Tutto. Ti ripigli un attimo. Ti controlli. Non solo sei viva, ma stai anche incredibilmente bene! Scendi che ti tremano un po' le ginocchia, ma puoi guardare quelli che devono ancora salire con lo sguardo fiero di una che ce l'ha fatta!
Bene, il parto è uguale. Solo più lungo e più doloroso. E inoltre, mentre dopo l'ottovolante torni a casa con un'imbarazzante foto ricordo, dopo il parto torni a casa con un pupo. Che non è proprio la stessa cosa.

1 commento:

  1. Al prossimo che fai vengo a farti la foto ricordo in sala parto, ti va?

    Vale

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...