Estate e gelati

Ieri andiamo a prendere il gelato. Ottomila gradi all'ombra. Silvia, con la pazienza che la contraddistingue, ordina una pallina di un gusto cioccolatoso-cremoso rigorosamente in cono. Guardo perplessa prima mia figlia, poi il bambinodue che sarebbe mio marito. "In cono? Siamo sicuri?". Il bambinodue dice "ma siii la aiuto io" e ordina a sua volta una pallina di vaniglia sempre in cono. Io che sono l'unica della famiglia dotata di neuroni prendo cioccolata e panna in coppetta. I gelati dei due svampiti hanno delle dimensioni spropositate, sfidano le leggi della gravità e cominciano a liquefarsi nel momento esatto in cui li prendono in mano. Ma sapete, sono solo 17 anni che io e il bambinodue prendiamo il gelato lì, come poteva immaginarlo...

Il gelato comincia a colare da tutte le parti e i due disgraziati leccano di qua e di là per arginare la catastrofe, mentre gocce di crema e cioccolato scendono lungo le loro braccia per piovere, infine, sui sanpietrini.
Oltre ad essere neurone-dotata sono anche una persona estremamente altruista e mossa a compassione offro il mio supporto in forma di fazzolettini usati nonchè mi offro di reggere e mangiucchiare quanto resta dei due gelati. I fazzolettini si rivelano essere decisamente insufficienti e l'unico risultato che ottengo con il mio aiuto provvidenziale è sporcarmi irrimediabilmente a mia volta. Restituisco i due coni ormai zuppi e torno a mangiare il mio gelato ormai ridotto ad una brodaglia marrone, ma interamente conservato all'interno del suo contenitore.
Mentre ci laviamo gli avambracci, la faccia e i vestiti nel bagno del bar, reprimo il "te l'avevo detto" che mi sale dalla gola e mi limito a guardare con disappunto l'uomo che ho sposato e il risultato del nostro connubio cromosomico.
Da questa esperienza possiamo trarre un'unica conclusione, ovvero che un maschio di quasi 34 anni e una femmina di 4 anni e mezzo hanno in realtà la stessa età mentale, nonchè la stessa cura nell'ascoltare i suggerimenti di persone culturalmente superiori.